Dissacrante e irriverente, provocatorio e trasgressivo, Banksy arriva a Palermo e diffonde il suo verbo nella mostra organizzata nella meravigliosa cornice del Loggiato San Bartolomeo.
Inaugurata il 7 ottobre 2020, si intitola “Ritratto d’ignoto. L’artista chiamato Banksy”, citando il celebre dipinto di Antonello da Messina. Così oggi due artisti molto lontani nel tempo trovano qualcosa in comune: l’enigma sull’identità che si cela dietro Banksy così come dietro il soggetto ritratto da Antonello di cui poco si conosce.
Banksy ha rinunciato al suo volto, sappiamo solo che nasce a Bristol forse nel 1974 e probabilmente è di sesso maschile. Ma è davvero così importante sapere chi sia? L’alone di mistero che avvolge questo ignoto artista ci aiuta ad apprezzare meglio le sue opere? Ne accresce il valore?
In arte, in letteratura, in musica, esiste da sempre il desiderio di scomparire, di nascondersi dietro un nome magari spesso non per calcolo ma per l’urgenza di sentirsi più liberi di esprimere le proprie idee.
E’ questo che Banksy stesso dichiara: “Se vuoi dire qualcosa e vuoi che la gente ti ascolti, allora indossa una maschera. Se vuoi dire la verità, allora devi mentire”.
Le sue opere, i suoi stencil, le sue serigrafie sono uno specchio delle disuguaglianze, ingiustizie sociali, contraddizioni politiche, guerre e paradossi di cui tutti siamo vittime.
La mostra al Loggiato San Bartolomeo, luogo simbolo di una rinascita della città in quanto frutto di un restauro interamente finanziato da mecenati, ci presenta la nuda verità del mondo, crea dei cortocircuiti sbalorditivi dal titolo al contenuto e ci fanno riflettere che anche noi, come fruitori, forse dobbiamo indossare la nostra maschera della verità.
Le sue opere nascono per strada, Banksy è ufficialmente considerato uno dei maggiori esponenti della street art internazionale. I suoi progetti sono segreti, vengono poi realizzati quindi diffusi tramite i social media per confermarne l’autenticità autografa. Lascia il suo segno sulle facciate degli edifici, insegne, saracinesche, muri di ogni genere.
Ha senso oggi ingabbiarlo all’interno delle mura di un museo? Non è una contraddizione chiudere la street art che nasce con e per la strada, in nome una diffusione capillare che arriva a tutti, all’interno di una più esclusiva e selettiva cornice museale?
Il confine è sottile. Banksy non autorizza le mostre commerciali su di lui, ma non le ostacola ed è anche difficile definirlo uno street artist. Sembra più un artista contemporaneo che utilizza un linguaggio artistico universale e diretto per arrivare al cuore di tutti. Non è un artista concettuale difficile da interpretare ma è proprio l’immediatezza del suo medium e la forza dei suoi messaggi che lo rendono unico sia nel mondo della street art che dell’arte contemporanea.
Basti citare alcune delle opere in mostra come “Napalm (Can’t be that feeling)” che raffigura una bambina ustionata dopo un bombardamento degli americani in Vietnam tra le icone della cultura americana, Topolino e Ronald Mc Donald.
O “CCTV Britannia” in cui raffigura, su una lastra di acciaio forato, la personificazione della nazione inglese con scudo, lancia e leone in cui però la lancia diventa un supporto per una telecamera a circuito chiuso (CCTV in inglese), simbolo dell’esagerato controllo che la Gran Bretagna usa attraverso questo mezzo.
Il percorso espositivo continua con “L’Arca di Banksy” alla Fondazione Barbaro presso Palazzo Trinacria in Via Butera n. 24.
Vengono rappresentati soprattutto topi e scimmie che riconquistano la loro dignità sociale e la loro libertà di essere ma anche la famosa scultura di Mickey Snake presentata a Dismaland un parco divertimenti “anti-Disneyland”, aperto da Banky a Weston-Super-mare.
Il nostro consiglio è quindi prendervi una mezza giornata solo per voi e penetrare nel mondo militante di Banksy per riflettere sulle contraddizioni del mondo ma terminare con la frase che accompagna la famosa opera “The Girl with Balloon” che recita: “c’è sempre una speranza!”
INFORMAZIONI
“Ritratto d’ignoto. L’artista chiamato Banksy”
7 ottobre 2020 – 17 gennaio 2021
Loggiato San Bartolomeo – via Vittorio Emanuele n.25
Palazzo Trinacria – via Butera n.24
COSTI
Intero € 8,00
Ridotto € 6,00
Scolaresche € 4,00
Diversamente abili € 4,00
Gratuito sotto i 6 anni
ORARI
Dal martedì al venerdì dalle ore 9:00 alle 20:00
Giovedì dalle ore 9:00 alle 19:00
Sabato e domenica dalle ore 10:00 alle 20:00
Lunedì chiuso
Ultimo ingresso viene emesso un’ora prima dell’orario di chiusura.